Ho avuto svariate problematiche fin dalla nascita in quanto, sono nata prematura di sei mesi. Ma rimanendo in tema prettamente oculare, retinopatia del prematuro o retinopatia del pretermine in passato conosciuta come: “fibroplasia retrolentale”.

Un occhio, l’ho perso subito, l’altro grazie a molteplici interventi, sono riuscita a portarlo avanti. sono stata ipovedente fino all’età di 16 anni. quindi ho sempre vissuto una vita fatta d’immagini e colori.

Dopo aver perso la vista, tutto il mio mondo è cambiato, rivoluzionato, mi sono dovuta adattare alla nuova condizione di vita e nuovo stile di vita.

Inevitabilmente, con il passare degli anni, i miei occhi si sono atrofizzati diventando di un colore indefinito e antiestetico. per ovviare a questo, ho cominciato ad indossare gli inevitabili occhiali scuri. con questo sistema si copre l’antiesteticità dell’occhio. Con la conseguenza, di coprire gran parte del volto con le caratteristiche e tratti somatici che sono l’immagine e il linguaggio non verbale dell’individuo.

Io sono una persona dinamica, sportiva, ho partecipato su Rai 1 a Linea Bianca per dare una dimostrazione di come sciano i non vedenti. La trasmissione è stata vista, fortunatamente dalla dott.sa Modugno.

La dott.sa. ha subito chiamato mio padre che conosceva da molto. Lei però, non sapeva molto bene di me e della mia situazione estetica. Ha subito detto a mio padre di portarmi immediatamente da lei e poi da li, è cominciato il tutto.

Appena mi è stata prospettata l’idea della protesi oculare, dato che sono una persona che prima di dire di no, voglio provare, ho deciso di provare e di saperne di più. La cosa bella, è che si può decidere il colore degli occhi sempre considerando però i tratti somatici dell’individuo. a parte il periodo d’adattamento che non è semplice, in quanto il corpo si deve abituare e conformarsi con la protesi, corpo estraneo, tutto il resto è tranquillo!

Mi sono sentita nuova, in un certo senso rinata. Il mio viso si è addolcito e finalmente mi sono potuta anche truccare. non che prima, non lo facessi! Ma indossando gli occhiali scuri, chiaramente, il trucco veniva nascosto. Quindi mi sono sentita più femminile, e di conseguenza sono stata più fiera di me e del mio aspetto.

Le persone che mi conoscevano da prima, hanno notato subito la differenza. delineando un viso più luminoso e lo sguardo è diventato tendente per quanto possibile al normale. Le persone che mi hanno conosciuto dopo, fanno fatica a capire che sono non vedente. Capiscono ovviamente subito che ho problemi! Ma ci mettono un po’ a capire che sono non vedente assoluta. Cosa che prima capivano al primo colpo d’occhio. sia per gli occhiali scuri, che per il colore indefinito e inespressivo. che i miei occhi naturali inevitabilmente avevano.
L’interazione con gli altri, quindi è più tranquilla, normale e meno artefatta. Non percepisco più il disagio, che la gente tendeva ad avere nei miei confronti.

Quindi posso tranquillamente affermare: le protesi sono una rinascita estetica. Permettono di approcciarsi alla vita, con un’autostima consapevole di se stessi e della propria personalità.

Morena Burattini
Roma

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Si svolge oggi 14 luglio, nella sede di Padova della Fondazione Robert Holmann, un incontro tra gli operatori della stessa e la dottoressa Modugno.    Da moltissimi anni la dottoressa Modugno collabora con la Fondazione Robert Holmann per le sue peculiarità di eccellenza nella riabilitazione dei bambini affetti da minorazioni visive associate o meno a deficit cognitivi o neurologici. L’incontro ha lo